A beneficiare di questa interessante tendenza sono stati soprattutto i centri dell’entroterra, che hanno potuto così mettere in mostra le proprie specificità storiche, culturali ed artistiche.
In tal senso, ha probabilmente giocato un ruolo significativo la crisi economica in atto, che ha spinto molti a ridurre il numero di giorni di vacanza o le distanze percorse, ma siamo anche di fronte agli effetti di mutati stili di vita e quindi di vacanza, contrassegnati dalla ricerca di maggiore “autenticità”.
D’altra parte, ci si rende facilmente conto di come questi eventi, spesso tipici e folcloristici, siano proliferati forse in modo eccessivo, con il rischio di banalizzarne il concept.
I territori, quindi, soprattutto i centri di dimensioni minori, molti dei quali poco noti e “tutti da scoprire”, hanno oggi un’importante carta da giocare, al cospetto di individui alla ricerca di nuove forme di svago e di consumo del proprio tempo libero, di significati, di forme di espressione e di affermazione della propria identità, di un “ri-radicamento comunitario”.
A tal fine, però, sono richieste specifiche competenze, in termini di allestimento e di messa in scena di esperienze e di occasioni di intrattenimento non fini a sé stesse, perché coerenti con l’identità dei luoghi e possibilmente integrate in più ampi piani di sviluppo o di rafforzamento del posizionamento territoriale.
Da questo punto di vista, è determinante il modo in cui le Amministrazioni locali sono in grado di canalizzare sforzi e catalizzare risorse, al fine di trasformare l’evento in una vetrina privilegiata per mettere in mostra le peculiarità del territorio, anche al fine di innescare processi virtuosi di passaparola e di visibilità, che possono essere potenziati grazie alle enormi possibilità offerte dal web, in particolare, dal “web 2.0”.
Lo scenario, però, è in fermento e in profonda evoluzione ed accanto a casi di evidente pressapochismo e fra molte occasioni perse, ecco anche casi decisamente interessanti.
Citiamo il caso del “Festival del Noir” (“NeroNotte Teatro”), organizzato nel Borgo medievale di Castel di Meleto, sulle colline riminesi, giunto nell’estate appena trascorsa alla sua quinta edizione.
Inserito in un programma più ampio (quello dell'”Ottocento Festival” di Saludecio), si tratta di un week-end di manifestazioni teatrali inscenate in vari angoli del borgo, dedicate alle atmosfere notturne ed alla letteratura dell’Ottocento, con intermezzi di musica classica ed improvvisazioni sonore; un evento capace di esaltare la cornice di una località arroccata e poco sconosciuta, ma estremamente suggestiva.
Interessante, in questo caso, la scelta di superare il cliché della “sagra paesana”, che avrebbe reso questo piccolo centro (abitato da un centinaio di persone) uno dei tanti luoghi delle sagre estive del centro Italia.