Negli ultimi anni si parla tanto – e sempre di più – di felicità. È un vero e proprio “mantra”. Dai film alle canzoni, dai messaggi pubblicitari delle imprese alle dichiarazioni di intenti dei policy maker di tutto il mondo.
Sono infatti numerosi i Governi che hanno già messo in campo sforzi importanti per misurare la reale felicità dei propri cittadini.
Tutto è nato dagli studi di Easterlin, che nel 1974 ha rilevato su base empirica come fra felicità e reddito (quindi anche capacità di spesa) non vi sia necessariamente una correlazione positiva. È in quest’ottica che si spiega perché i Paesi tradizionalmente più ricchi non figurino fra quelli più felici.
Il tema è più che mai caldo e assume nuovi interessanti contorni in virtù della crisi economica in atto.
Rispetto al traguardo della felicità entrano in gioco molteplici fattori e attori, dai consumatori (sempre più “artefici del loro destino”), alle imprese (chiamate oggi ad andare “al di là dell’ovvio”), ai policy maker (chiamati, oggi più che mai, a delineare un “nuovo futuro possibile”).
In questo libro si parla di tante cose, in poche pagine. Non è una pubblicazione (a volte si è costretti a farlo…) dove si cerca di “allungare il brodo”… Il tema è forte, decisamente. Del resto, chi non desidera la felicità?
Perché leggere questo libro?
1) L’ho letto e riletto più volte e ogni volta mi è cambiata la prospettiva di osservazione delle cose, in meglio. Ritengo che sia un libro molto “inspiring”
2) Si cerca di leggere una tematica oggettivamente tanto complessa quanto intrigante osservandola dalla prospettiva più ampia possibile: dalla macroeconomia al marketing, dalla sociologia alla psicologia
3) Si parla di cose visionarie e di cose molto concrete, assieme
4) Si parla di futuro e di scenari
5) Si parla di valore e valori, in un mondo che cambia
Dall’8 gennaio 2015 in vendita in tutte le librerie (anche on-line, quindi anche Amazon), nonché nei peggiori bar di Caracas…
Enjoy!
Fulvio x Experyentya