Il web si sviluppa, le aziende si convincono che non possono non esserci, così ecco nuovi operatori, che coprono spazi interstiziali di business.
In questo post parleremo di aspetti e dinamiche perlopiù invisibili, ma estremamente interessanti, che si intrecciano con i modelli di consumo attuali, che mettono al centro, per quanto riguarda il cliente, il good value for money e la sua capacità e voglia di intercettare prodotti/brand “consistenti”, anche cogliendo le occasioni proposte dal mercato.
Nello specifico, ci riferiamo alla possibilità di acquistare capi di moda e accessori sul web, o mediante portali specializzati (tipo outlet virtuali), oppure direttamente dai siti internet delle varie griffe, che però, come vedremo, in molti casi delegano in toto la gestione di questi spazi ad agenzie specializzate.
Focalizziamo, quindi, due diversi player.
I primi sono sostanzialmente dei collettori di merci, sulla base di precise scelte di categorie merceologiche e di brand che si vogliono avere in portafoglio.
Tradotto: questi operatori scelgono quali tipi di articoli vogliono trattare, individuano i brand, fanno acquisti in grandi quantità (si tratta spesso di referenze di fine serie), vendono sostanzialmente a tutti (volendo, anche a stockisti o ad altre tipologie di intermediari), guadagnano sui margini della compravendita (differenza fra prezzo che pagano per l’acquisto delle merci e prezzo che spuntano in fase di vendita).
In Italia, per molti forse il top of mind in questa categoria è Yoox, mentre in Francia va forte VentePrivee.
In casi simili, benchè – lo ripetiamo – si tratti spesso di prodotti di fine serie, c’è comunque il rischio di vedere collocati gli articoli “fuori canale”, con possibili ripercussioni negative sul posizionamento dei brand (attenzione: parliamo anche di brand che possono necessitare di azioni di demarketing!).
Diverso è il posizionamento competitivo di operatori come ZeroGrey, dove lavora al momento la nostra Roberta.
Qui parliamo di outsourcing commerciale in pieno da parte dei produttori, con l’agenzia esterna che si occupa (volendo) di tutto:
- creazione dello spazio di vendita virtuale (con annessi e connessi) sul sito aziendale;
- gestione degli aspetti promozionali e di presentazione di questi spazi;
- gestione degli aspetti logistici collegati alla vendita delle merci.La cosa importante è che in questi casi l’Agenzia lavora per evitare vendite “fuori canale” e cerca anche meccanismi di coerenza e di integrazione con gli eventuali dealer, per scongiurare la cannibalizzazione fra on-line e off-line, ma anche per evitare cadute a picco nella dealer satisfaction, quindi nel grado di loyalty.
Come dicevamo, è un mondo sommerso, che configura uno degli “n” fronti su cui un marketer moderno (interno o esterno a un’impresa) deve muoversi.