Taffo, l’arte di riscrivere le regole del mercato.

Ma chi lo dice che bisogna seguire le regole?

No, nel marketing non ci sono settori tabù.

Ce lo insegna Taffo, che ha saputo rivoluzionare il “settore della morte”.

Quelli di Taffo partono da un presupposto: per trattare la morte non bisogna essere … “dei morti”.

Perché se ci sono momenti in cui essere pacati e discreti, in altri si può essere colorati. E può far bene.

Al centro del marketing di Taffo c’è la comunicazione, soprattutto sul web.

Una comunicazione irriverente, come marchio di fabbrica e stile di vita. All’insegna di ironia e viralità.

Inseguendo (rigorosamente in real time) fatti di cronaca e temi ad altissima notiziabilità, “a tutto branding“.

Una comunicazione mai banale e sempre in movimento, sempre alla ricerca di nuovi canali. Per far crescere l’hype attorno al brand e favorire lo sviluppo del business, con nuove affiliazioni in franchising. Alla voce “modello di business”.

Come, di preciso?

Come non ti aspetti.

Ad esempio, puntando sul product placement, che consente di arrivare là dove la pubblicità non riesce.

E così, ecco il doppio film (“I Cassamortari”, “Ari-Cassamortari”), per far capire che il business delle onoranze funebri è molto diverso da quello che molti pensano. E sempre più diverso, anche per le tante novità tecnologiche in arrivo, che cambieranno per sempre lo scenario.

Ma ecco anche la serie Tv “Questa cassa non è un albergo (un titolo decisamente geniale), lanciata sagacemente il giorno dei morti.

Uno show “con il brand attorno“. Anche qui con alcuni chiari obiettivi:

➡️ Far emergere la figura della famiglia Taffo. Variegata, “rumorosa”, ma unità, compatta, appassionata, competente, al servizio della propria mission.

Con un imperativo: fare bene, anzi, benissimo, perché “con la morte si può scherzare, ma fino a un certo punto”.

Perfezione e rispetto per i clienti, come un dogma. Guai a sbagliare. Tutti sull’attenti, con il boss in prima linea.

➡️Far emergere “il dietro le quinte”, facendo capire quanto lavoro ci sia. Dalla scelta dei prodotti (perché la bara è “un prodotto complesso”) ai processi (dove “tutto deve funzionare perfettamente”), con le persone al centro (e non potrebbe che essere così). 

Ma non finisce qui.

Già, perché in Taffo creatività fa rima con provocazione, sempre. Così, ecco il merchandising “che fa parlare di sé”.

Anche qui Taffo ha rotto gli schemi, alla grande, con dei veri e propri tormentoni. Dai teli mare “belli da morire” alle shopper, dai capi moda ai materassini mare “con un messaggio”, per ricordare chi in mare ci muore, inseguendo la libertà.

Già tanta roba, si potrebbe dire, ma non è ancora finita.

In linea con il proprio approccio, “colorato” e controcorrente, i Taffo hanno anche infranto le regole – centenarie – del pricing, proponendo campagne promozionali tipicamente commerciali.

Senza dimenticare il prodotto, che, come diciamo sempre, è il punto di partenza del marketing. Qui, oltre all’ampia gamma di bare (perché “anche l’occhio vuole la sua parte”) e i servizi classici (da erogare “con il massimo della professionalità”), ci sono interessanti intuizioni.

Come la “diamantificazione delle ceneri”, per portare sempre con sé il ricordo di un proprio caro.

O la cremazione dei propri amici a 4 zampe (un segmento sempre più importante), con tutti i servizi che possono girarci attorno.

Che dire, tantissima roba Taffo. Un vero capolavoro di marketing e creatività.

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