Tempo fa avevamo già parlato di Ikea, come caso emblematico di creatività, a 360 gradi.
Ora ne parliamo di nuovo, per descrivere la nuova vita che l’aziendona svedese si accinge a vivere.
Già, perché i leader sono pronti a cambiare, anche radicalmente, facendolo per tempo, anche se la loro posizione sembra blindata, inattaccabile.
E invece oggi il mercato è troppo complesso per adagiarsi sugli allori. I leader lo sanno ed è affrontando in chiave proattiva il cambiamento che confermano di essere i numeri 1.
E’ molto semplice, in tal senso, menzionare l’esempio fallimentare di Blockbuster, un tempo leader globale dell’intrattenimento a mezzo VHS (soprattutto) e DVD, caduto drammaticamente dalle stelle alle stalle nel giro davvero di pochi anni.
E mentre ciò accadeva, un apparentemente innocuo follower si era già affacciato sulla scena, con una formula più snella e user-centered, promettendo al cliente di poter ricevere in qualsiasi momento a casa propria, in tutta comodità, il proprio DVD preferito.
Qualche anno dopo, questo follower ha preso le sembianze del leader che conosciamo oggi, che insegna a tutti gli altri come si fa a creare valore per il cliente. Parliamo chiaramente di Netflix (nella foto qui sotto, vedete com’era prima di arrivare alla versione odierna).
Tornando a Ikea, prepariamoci a un assetto e a una presenza sul mercato completamente diversi, con l’obiettivo complessivo di essere ancora più veloce, prossima al cliente e “intelligente”.
Sembra chiaro che in tutto questo si pensi anche ai crescenti rischi competitivi che possono arrivare da Amazon, pronta a invadere il campo anche dei player dell’arredamento.
“E perchè – avranno pensato in Ikea – Amazon non potrebbe essere a breve un nostro competitor diretto, rappresentando per un certo tipo di consumatore un’alternativa anche più interessante di noi?”
Ecco, quindi, la decisione di intervenire in modo radicale, con:
– la differenziazione dei format, aggiungendo agli store classici quelli più di prossimità, nei centri città. Un primo test, in tal senso, è rappresentato dall’accordo Ikea – Eataly a Roma;
– la revisione della logistica, perché Ikea dovrà continuare a significare rinnovo frequente di una gamma piena di soluzioni, per tutti i gusti e le esigenze;
– l’epocale potenziamento della consegna a domicilio;
– soprattutto una massiccia revisione delle logiche di approccio al cliente, transitando in modo deciso verso il digitale, in un’ottica multicanale.
Proprio per questo motivo, si è deciso di licenziare 7500 amministrativi per reclutare 11500 nuove figure, che dovranno far fare il salto di qualità all’azienda, in chiave 2-3-4.0.
“Continuiamo a crescere – dichiara l’amministratore delegato – ma, allo stesso tempo, riconosciamo che il panorama della vendita al dettaglio si sta trasformando ad un ritmo mai visto prima. Stiamo investendo e sviluppando la nostra realtà per stare al passo con il cambiamento dei consumatori e soddisfarne le nuove esigenze”.
La proattività, da manuale.