Oggi voglio giocare di nuovo e riprendere un tema a me molto caro, che sono certo stuzzicherà anche molti dei lettori del blog… Bene, riapplichiamo le logiche del marketing e del management all’amore…
Ebbene sì! Nello specifico, vediamo come una seriosissima matrice, fra gli strumenti più utilizzati di sempre per la gestione del portafoglio strategico, ovvero la Boston Consulting Group (per gli amici, BCG), possa essere applicata niente di meno che nel gioco della seduzione.
Preparatevi e leggerne delle belle! 🙂
Come dicevo, la matrice messa a punto dal Boston Consulting Gorup è uno degli strumenti analitici da sempre più utilizzati nel management aziendale e studiati nelle aule universitarie.
Si tratta di uno schema che può supportare manager e decision maker nella gestione del portafoglio prodotti e del portafoglio di business, suggerendo le migliori iniziative da intraprendere in base a come si combinano alcune variabili assunte a riferimento del modello.
Nella fattispecie, nel modello originario della BCG troviamo come dimensioni rilevanti il tasso di crescita delle vendite previsto per un certo prodotto o in un certo mercato (alto o basso) e la quota di mercato dell’impresa rispetto a quel prodotto o a quel mercato (alta o bassa).
In questo modo, si ottengono i seguenti profili di Mercati o Prodotti, per ognuno dei quali vi sono dei “suggerimenti manageriali”:
* le stelle: rilevante quota di mercato ed elevato tasso di crescita delle vendite => da “curare” con la massima attenzione, rafforzando il più possibile la posizione dell’impresa;
* gli enigmi: sono interessanti quanto ad andamento delle vendite, ma la quota dell’impresa non è dominante => bisogna “puntarle”, deliziando i clienti e superando i concorrenti, anche in modo creativo;
* le vacche da mungere: hanno dato molto in passato, ma ora sono in fase di maturità e possibile declino; del resto, la quota dell’impresa è rilevante, per cui generano interessanti flussi di cassa => da preservare, come fonte di sostentamento, in un’ottica di portafoglio;
* i cani: non hanno niente di buono, per cui se ce li si trova in portafoglio, è bene disinvestire.
Bene, volendo giocare, queste logiche le si può applicare anche all’Amore, come raffigurato nell’immagine di copertina.
La variante è rappresentata dall’adattamento delle dimensioni discriminanti, che diventano:
* grado di appeal che il soggetto-target ha ai nostri occhi;
* l’importanza della nostra presenza nell’insieme evocato del soggetto-target.
Roberto ha 24 anni ed è specializzando in ingegneria informatica. Per le donne ha una vera e propria passione; sono la sua mania e il suo principale vizio.
Il suo approccio finora è stato decisamente transazionale, anche se ora ha incontrato una ragazza che gli dà stranissime sensazioni… Vedremo cosa succederà…
Ecco la sua personalissima “mappa”:
* stelle: per ora non ne ha in portafoglio. Forse da qui il suo approccio transazionale?
* enigmi: al momento ne ha due, ovvero Elena e, un gradino sopra, Jessica. Su entrambe lavora con pazienza certosina, rosicchiando poco a poco quote di share, ma ci vuole tempo…
* vacche da mungere: lo so, l’etichetta di questa sezione della matrice risulta un po’ infelice applicata all’Amore, ma andiamo avanti. Qui troviamo Carmela, ex-storica di Vincenzo (bricconcello…). Agli occhi di Vincenzo lei ha oramai uno scarsissimo appeal, ma lui nei confronti di lei esercita ancora una forte presa e lei rappresenta un’importantissima valvola di sfogo per lui, soprattutto nei “momenti no”. Al di là del sesso, Carmela lo ascolta e gli dà consigli e questo a lui procura utilissimi (a volte provvidenziali) “flussi di soddisfazione”;
* cani: qui diciamo che il portafoglio è decisamente “ingolfato”, visto che finora è su questo tipo di “soggetti” che Vincenzo si è concentrato, per trarre puro appagamento fisico, senza andare troppo per il sottile e senza lasciare particolarmente il segno.
Sì, lo so, Roberto è un po’ uno str….