Un esempio di crescita bruciante, “esponenziale”.
Airbnb è tante cose interessanti.
Una crescita che non si ferma, ma che evolve nelle linee. Con una missione “ampia” e una visione strategica, che apre sistematicamente nuovi spazi di opportunità.
Un caso davvero a tutto tondo.
Innanzitutto, un caso emblematico di una nuova era, “leggera”, dove la creazione di valore avviene per lo più su base immateriale e digitale.
Airbnb è un player disruptive e globale, che ha ridisegnato lo scenario dell’hospitality, come tutti sappiamo.
Lo ha fatto con investimenti non sulle strutture (non è Marriott, per capirci), ma su una complessa infrastruttura tecnologica e di marketing.
Sì, è vero, i clienti di solito pensano: “Ok, prenoto un Airbnb!”.
Del resto, l’obiettivo di Airbnb è creare una rete globale di “provider”, i proprietari degli appartamenti”, gli “host”.
Una rete che “stia bene assieme”.
Il risultato è una “mega struttura ricettiva diffusa”.
Chiaramente (e non è poco), Airbnb fa da “garante” per il cliente e presidia fasi cruciali della cosiddetta “catena del valore”.
In sostanza, la tecnologia abilita e sorregge un’idea completamente nuova di “offerta turistica”, sempre più “centrata sul cliente”.
Alla voce, “customer-based view”.
L’obiettivo è di “essere sempre più vicini al cliente” (oltre che all’host, che è imprescindibile alleato e “partner produttivo”), di “dargli tutto quello che potrebbe desiderare”, anche quello che “non sa ancora di volere”.
Aggiungiamo un tassello importantissimo, però.
Airbnb ha scelto di posizionarsi non come semplice “fornitore di servizi” (della serie: “queste le case, questi i prezzi, questo il sistema di booking”), bensì come vero e proprio “fornitore di esperienze”, a tutto tondo”.
Una promessa non vana, che passa da azioni concrete e ben congegnate:
✅ Offrire soluzioni di pernotto per tutti i gusti, scovando sistematicamente (oltre a tante soluzioni “ordinarie”) la “chicca” e il “sogno che diventa realtà”.
Dalla “casa Ufo” alla “casa elefante”, da quella a forma di valigia all’igloo. Insomma, chi più ne ha più ne metta!
✅ Offrire esperienze di tutti i tipi (fra reale e digitale), dall’imparare a fare la pizza in casa al viaggiare nel tempo, nella storia e nella cultura con gli amici di Lapwing Tours.
L’obiettivo? Rendere più completo e “ingaggiante” il “viaggio” (“phigital”) del cliente.
✅ Offrire anche “soluzioni a scatola chiusa”, una sorta di “consigli per gli acquisti”.
Qui Airbnb sembra dire al cliente: “Non preoccuparti, perché a te ci penso io! Tu chiudi gli occhi e sogna.”
E a certificare l’appeal del brand Airbnb ben oltre la semplice “piattaforma di intermediazione” arrivano anche le gift card, per regalare “momenti speciali”.
Un po’ come si fa con i cofanetti Smart Box, che hanno rappresentato una bella novità quando sono entrati sul mercato, ma che poi sono rimasti al palo, senza rinnovarsi.
Qui ritroviamo una bella differenza.
Da un lato chi capisce in quante e quali direzioni andare, per “ridisegnare lo scenario del mercato” a proprio vantaggio.
Dall’altro chi preferisce mungere il mercato, in un’ottica più orientata alle vendite come “unico fatto che conta”.
Già, ma se poi arriva uno come Airbnb…