Ma chi lo dice che una lavanderia a gettoni può essere solo una lavanderia a gettoni?
Pensiamoci. Sono aperte 7 su 7, 24 su 24. E sono praticamente dappertutto.
Sono il luogo dove, soprattutto nelle grandi città, più frequentemente gli sconosciuti si incontrano, con la possibilità di entrare in contatto e fare conoscenza, durante l’attesa.
Beh, ma se è così, perché non pensare di stravolgere il modello di business delle lavanderie automatiche?
Ad esempio trasformandole da una fretta attività di servizio a una possibile esperienza di socialità, con il “pretesto” del lavaggio dei capi.
E come?
Lavorando sugli eventi e sull’intrattenimento. E su passioni condivise.
A quel punto, anziché farsi pagare con “un gettone” ci si potrebbe far pagare un abbonamento mensile.
Del resto, siamo o non siamo nella “subscription economy”, dove ci si abbona praticamente a tutto?
La conferma che possa funzionare arriva da una brillante iniziativa di Heineken (LaundroMatch) in Corea del Sud, in collaborazione con uno dei maggiori franchising di lavanderie a gettoni del Paese.
Il pretesto le partite dell’ultima Champions League di calcio, che in Corea sono andate in onda nelle ore notturne, quando i bar e pub, i classici luoghi di aggregazione dove gustarsi una bella partita in compagnia, erano chiusi.
Heineken ha così pensato di trasformare le lavanderie nel perfetto salotto metropolitano (decisamente unconventional), dove incontrare amici e sconosciuti per condividere la propria passione per il calcio.
Su ogni lavatrice un Qr code per accedere allo streaming live delle partite, senza passare per siti pirata 😊, con tanto di birra Heineken a rallegrare ulteriormente gli animi.
Per Heineken un ottimo modo per ricordare che il brand sa sempre inserirsi alla grande nelle trame di vita quotidiana del consumatore, all’insegna della socialità, come al tempo dei mitici Heineken Alloween Party.